Editoria e media, in arrivo 44 milioni per sostenere digitalizzazione e assunzioni

4 milioni di euro per editori, agenzie di stampa ed emittenti radio-tv per favorire assunzioni giovanili e investimenti tecnologici. Le misure rientrano nel Fondo straordinario per l’editoria e mirano a sostenere la transizione digitale del settore.

Le misure del decreto

Il nuovo DPCM del 17 settembre 2025 definisce le misure di sostegno per l’editoria e le emittenti radio-televisive italiane, con una dotazione complessiva di 44 milioni di euro. Le risorse saranno destinate a nuove assunzioni e a progetti di innovazione tecnologica, con l’obiettivo di favorire la transizione digitale del settore e rafforzare la sostenibilità economica delle imprese. Il provvedimento prevede contributi fino al 70% delle spese ammissibili e un bonus di 10.000 euro per ogni assunzione stabile di giovani sotto i 36 anni.

La ripartizione delle risorse

Il decreto attinge alle somme residue del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria, istituito dalla legge 234/2021, e le distribuisce in tre linee di intervento: 2 milioni di euro per le assunzioni, 8 milioni per gli investimenti delle imprese editrici e agenzie di stampa, 34 milioni per quelli delle emittenti televisive e radiofoniche. Le modalità attuative saranno definite con specifici decreti del Dipartimento per l’informazione e l’editoria, nel rispetto delle tempistiche indicate dal provvedimento.

Chi può accedere ai contributi

I destinatari sono le imprese editrici di quotidiani e periodici, comprese quelle di nuova costituzione, le agenzie di stampa e le emittenti radiofoniche e televisive, sia nazionali che locali, non partecipate dallo Stato. Le assunzioni devono riguardare figure con meno di 36 anni e competenze certificate in ambiti legati all’innovazione digitale, come digitalizzazione editoriale, cybersecurity e servizi online per i media.

Assunzioni: bonus da 10.000 euro

Alle imprese che nel 2025 assumeranno a tempo indeterminato che assumono figure professionali, con età inferiore a 36 anni (in possesso di competenze, opportunamente attestate e funzionali all’innovazione tecnologica e digitale, acquisite nel campo della digitalizzazione editoriale, della comunicazione e sicurezza informatica, dei servizi on line nel settore dei media), sarà riconosciuto un contributo forfettario di 10.000 euro per ciascun contratto. La misura rientra nel regime “de minimis” previsto dal Regolamento UE 2831/2023 e dispone di un tetto massimo di spesa di 2 milioni di euro. Il Dipartimento per l’informazione e l’editoria definirà le modalità di accesso.

Investimenti di editori e agenzie di stampa

Per le imprese editrici e le agenzie di stampa, il decreto riconosce un contributo pari al 70% delle spese sostenute nel 2025 per adeguamento tecnologico e ammodernamento dei processi produttivi. Gli investimenti dovranno essere inseriti in progetti organici e coerenti con gli obiettivi di innovazione. La misura, con una dotazione di 8 milioni di euro, non è cumulabile con altri benefici sullo stesso intervento e sarà attivata solo dopo l’autorizzazione della Commissione europea.

Le misure per le emittenti radio-tv

Per le emittenti televisive e radiofoniche il contributo copre il 70% delle spese ammissibili sostenute nel 2025, con una dotazione complessiva di 34 milioni di euro. Le risorse sono suddivise in tre categorie:

  • 20 milioni ai fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) nazionali titolari di LCN;
  • 10 milioni ai FSMA locali;
  • 4 milioni ai concessionari radiofonici e ai consorzi DAB.
    Anche in questo caso la misura non è cumulabile con altri aiuti pubblici e richiede l’autorizzazione europea.

Vincoli e criteri di riparto

Le risorse provengono da 14,105 milioni di euro residui del Fondo 2022 e 29,895 milioni del Fondo 2023. Qualora le richieste superino la disponibilità, il Dipartimento ripartirà i fondi in modo proporzionale tra i beneficiari ammessi. Per il comparto radiotelevisivo sono previste compensazioni interne tra le diverse linee, in base al fabbisogno.

Prossimi passi per le imprese

Le imprese interessate dovranno:

  • predisporre un piano di investimento o di assunzioni coerente con le linee del DPCM;
  • verificare il plafond de minimis e la documentazione sulle competenze dei nuovi assunti;
  • raccogliere preventivi e piani di spesa per progetti di innovazione;
  • controllare la copertura assicurativa obbligatoria;
  • monitorare la pubblicazione dei decreti attuativi e delle autorizzazioni europee.

Per maggiori dettagli, potete scaricare il Decreto cliccando qui.

RIFERIMENTI

Presidente: Biagio Semilia

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